La “Pittopoesia” nasce osservando l’arte contemporanea, le antiche pale religiose, le musiche d’ogni tempo, le suggestioni poetiche di Quasimodo, Saba, E. A. Mario, Di Giacomo, Lorca, Virgilio, Dante, Tagore, ecc.

Il libro “Pittopoesia” di Sergio Brancaccio, sarà presentato – Venerdì 22 Novembre ore 17,30 – presso il Conservatorio di Musica di San Pietro a Majella, Via San Pietro a Majella, 35, Napoli.pittopesia

Sarà presente la Direttrice del Conservatorio Maestro Elsa Evangelista.

Dopo la presentazione del libro alle ore 19,30, seguirà la visita guidata al Museo del Conservatorio e verrà distribuito un programma delle successive visite guidate ai Beni Culturali del Distretto.

La “Pittopoesia” intende reagire alle immagini veloci, alle reclams, alle mode, al mercato dell’arte che confonde il presunto valore economico dei Beni con gli aspetti figurativi, musicali e poetici dell’arte.

Pittura, musica e poesia sono complementari, si fondono e dovrebbero comunicare alla mente e al cuore.

R. Arnheim con la sua “percezione visiva” sottolineava l’importanza primaria della visione; Kevin Lynch parlava di nodi, emergenze, sky-line e offriva un importante contributo alla comprensione del paesaggio e della forma urbana; Goethe definiva l’architettura musica pietrificata e la Bauhaus realizzava nelle opere una fusione fra le arti.

Nella prefazione al libro Aldo Masullo scrive: ”si sente fortissimo il bisogno di non far perdere gli echi della nostra interiore solitudine, ma di rilanciarli agli altri che a loro volta, vibrando li rilancino”; e più innanzi: “Pittopoesia vuol dire il serissimo gioco di ricondurre visibilmente il cromatismo ai pallidi pensieri che ne sono le potenti matrici”.

Dipinti dell’Autore si ispirano a Bach che scriveva: “la musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori”; Wagner parlava del dolore: “sole, ogni sera tu piangi / fino a farti rossi i begl’occhi / quando ti coglie una morte precoce / immerso nello specchio del mare!” Quasimodo è accostato ad un paesaggio orientale: “Pietà della sera / la memoria concede / un breve sonno”.

Una moderna Medusa, con i capelli d’argento, sottolinea i versi di Garcia Lorca: “oggi ho nel cuore / un vago tremolio di stelle / e tutte le rose sono bianche / bianche come la mia pena”.

Vi aspetto. Cordiali saluti

 

Prof. Arch. SERGIO BRANCACCIO – VIA S. ANNA DEI LOMBARDI 16; 80134 NAPOLI (NA) Tel.: 081 5525275-Fax: 081 5518338 – sergio.brancaccio@uniparthenope.it