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IL GIORNO DELL’ACQUA – L’emergenza idrica del 1988

“Nel 1988 non pioveva da molti mesi, gli invasi lucani erano all’asciutto, non c’era più una goccia d’acqua da nessuna parte, il greto dei fiumi lucani erano secchi, dai rubinetti non una goccia d’acqua. I termometri misuravano i 40 gradi all’ombra. Un’estate così, a memoria d’uomo, non si era mai verificata. Nelle campagne dilagava la disperazione, i contadini erano costretti ad assistere impotenti alla distruzione dei loro prodotti. Era incombente il rischio che andassero distrutti, insieme ai prodotti, anche le coltivazioni. Non potevano fare altro che protestare. Sulle piazze e per le strade di Matera, masse di agricoltori manifestavano, bloccando gli accessi alla città con i trattori e con ogni tipo di automezzi pesanti.

A distanza di un quarto di secolo, ripensando a quel torrido agosto del 1988, i protagonisti di quell’eroico evento non possono non riprovare le profonde emozioni con cui lo vissero, consapevoli che se allora essi non si fossero rimboccate le maniche e non avessero sudato le sette camicie, la Lucania sarebbe sprofondata in un disastro irrimediabile”. (prefazione alla pubblicazione “Il giorno dell’acqua”- Lemergenza idrica nel metapontino del 1988)